mercoledì 25 luglio 2012

A week in the life

(Warning: post molto lungo!)
Torno dopo tanto tempo e addirittura tiro in ballo, parafrasandoli, i Beatles. Ma sono maleducata, dovrei cominciare con i saluti e le scuse: buongiorno, e scusate la lunga assenza. L’idea di scrivere sul blog era sempre qui nella mia testolina, la voglia di raccontare anche, ma il tempo mi remava contro, e così ecco spiegato il lungo silenzio. Non solo non sono riuscita a scrivere post, ma neppure ho avuto tempo di leggere e commentare i blog che seguo, e questo mi è mancato molto.
Ma torniamo alla settimana. Se un ipotetico studioso, antropologo o statistico che dir si voglia, o semplicemente curioso, avesse preso la scorsa settimana come “settimana campione” della mia vita, avrebbe tratto le conclusioni più sballate, bizzarre e inverosimili possibili. Avrebbe pensato che ho un’intensa vita sociale, ricca di appuntamenti modani, e che mi dedico anima e corpo al lavoro. In realtà tutto ciò è frutto della coincidenza che ha unito in questa settimana diversi appuntamenti producendo l’effetto “sono contenta ma datemi subito un letto perché crollo dal sonno”.
Martedì è stato il giorno del concerto degli Stone Roses.
Non posso certo dire che sia stato il concerto migliore al quale abbia assistito, ma sono contenta di avervi partecipato, non so come dire ma era come se SENTIVO che dovevo esserci. All’inizio mi guardavo attorno un po’ preoccupata: fra le donne presenti ero la più vecchia, poi mi sono detta: “Ecchecavolo, non è mica un concerto di Justin Bieber, gli Stone Roses hanno la tua età, quindi fregatene Vava!” I ragazzi hanno fatto il loro dovere, hanno suonato bene, ma la partecipazione (da parte loro, non del pubblico) è stata scarsina: “Grazie”, “Thank you” e poco altro.
(vi prego di notare sullo sfondo un grande batterista, il mio preferito: Alan "Reni" Wren, una carica di energia pura!)
Per la cronaca, avevo la fida t-shirt “Manchester north of England” che ogni tanto sventolavo. E’ stata notata? Mah, chi lo sa! Se l’hanno vista, hanno fatto finta di niente ;-) Nota di colore: lo spettacolo è stato aperto da un supporting act di rispetto: ciò che rimane di The Clash. Non so se avete presente Mick Jones, il chitarrista, ma questo è quel che ne resta:

La grinta però è rimasta intatta J
Mercoledì, primo giorno di riunione aziendale altrimenti detta “convention” (oh yeah!). Per l’occasione è stato affittato niente popò di meno che lo Stadio di San Siro!
l'unica vera curva, la nord!
 Non se se ve l’ho detto, ma io sono un po’, abbastanza,  molto, (cioè non molto come una volta ma comunque più che abbastanza), tifosa dell’Inter!!!!!
Per me non era la prima volta allo stadio, ma era la prima volta “dietro le quinte”, ed è stato bello visitare il museo e soprattutto gli spogliatoi. Voglio dire, mi sono seduta nello stesso posto dove si siede il nostro grande capitano, Javier Zanetti!!!!


Giovedì e venerdì il seguito della riunione, con conseguente grande arretrato da smaltire.
E sabato finalmente, partenza per Firenze! Causa contrattempi vari siamo partiti un po’ più tardi del previsto e non abbiamo avuto tempo di fare il giro programmato nel pomeriggio. Arrivati in albergo, doccia veloce, cambio abiti e via a piedi verso il primo ristorante che ci ispirava.
Il cortiletto dell'albergo
E’ stato bello approcciare Firenze così, in questo modo un po’ causal: noi, la piantina in mano, e circa 3 ore di tempo prima dello spettacolo. Che dire? Firenze è già uno spettacolo in sé, e la compagnia era ottima, la migliore (io, il Cicci, la Sabi e Emi)!!! Abbiamo mangiato bene e camminato col naso in su, ma anche a destra, a sinistra, di qua e di là, perché ogni angolo era un “Ma che bello!”,  "Ma guarda!”, “Che meraviglia!”, “Che spettacolo!”


Lo spettacolo di Benigni è stato all'altezza delle aspettative. Per me era la seconda volta, e anche se la prima non si scorda mai (anche perché era dedicata al mio canto preferito, il V° dell’Inferno), questa è stata speciale perché sentire recitare Dante in una piazza di Firenze, all’aperto, è da brividi …

Non vorrei dire una stupidata, ma mi sembra che Boccaccio usasse recitare la Commedia (che lui per primo definì Divina, appellativo che poi rimase nei secoli) e commentarla in pubblico a Firenze già secoli fa. Ecco, il mio pensiero mentre ero tra il pubblico in Santa Croce, che ascoltava in silenzio assorto e partecipe i versi del XII° canto dell’Inferno, correva proprio lì, e mi venivano altri brividi (manco fosse inverno!)
Forse la recitazione di Benigni non è quella istrionica di Gasmann, ma la partecipazione, il sentimento, l’amore che Benigni mette nella sua recitazione secondo me sono ineguagliate. Questo omino che inizia sempre tra frizzi e lazzi, comincia a cambiare quando dalle battute passa alla parafrasi del canto (e credetemi, non è semplice parafrasare, con tutti i riferimenti alla mitologia e alla storia di cui è imbottita la Commedia, e qui Benigni dà prova di grandissima cultura), per poi trasformarsi completamente quando arriva il momento della recita del canto (dico recita, non lettura, perché Benigni recita tutto il canto a memoria!) E non si tratta di ripetere lo stesso canto tutte le sere, ma ogni sera un canto diverso! Avete presente??? :-O

Ogni sera alle 21:30 penso che in quel momento inizia la scoperta di un nuovo canto, e vorrei tanto tanto tanto essere ancora là ….
Dopo lo spettacolo, ancora a zonzo per la città, che di sera è bella come di giorno (che banalità che ho detto, nè?). Sapete una cosa? Io che adoro la campagna e la tranquillità, mi trovavo da dio a camminare per una città affollata, in una sera d’estate, con le persone giuste ascoltando intorno a me un milione di lingue diverse. Che bella sensazione di allegria e serenità!

Il giorno dopo giusto il tempo di una visita a Palazzo Vecchio e poco altro, ed era già ora di tornare, mannaggia!


Che bellissimo week-end, a coronamento di una settimana intensa, stancante ma tutto sommato divertente.

E lunedì? Bè, per lunedì mi ero già preparata: ho preso mezza giornata di ferie, per dormire un po’!!! ;-) Ciao!!

mercoledì 11 luglio 2012

Estate: vacanze e non solo

Buonasera care followers, oggi parliamo di cose che succedono d'estate. Anche quest'anno le mie vacanze saranno tranquille, solito posto, nessun viaggio. Una settimana nella casa in montagna di mia zia, un'altra a casa e l'ultima dal mio Cicci, ma questo sarà solo ad Agosto.
Dossena (BG)




Colline Tortonesi


I ragazzi passeranno una settimana al mare coi nonni a fine agosto, ma la prossima settimana Andrea partirà per una settimana a Folgaria con l'oratorio mentre Claudio come l'anno scorso passerà una settimana in Sardegna con gli amici. Eh, i figli crescono, crescono così in fretta ... Insomma, avrete capito che, paga la montagna per uno, paga il mare per l'altro, non è che alla vostra Vava rimanga molto per sciambolare, ma fa niente davvero, se sono felici loro sono felice anch'io. E poi, come si dice, non è tanto il posto ma la compagnia, e io sarò in ottima compagnia per tutte le mie tre settimane, quindi va bene così :-) In virtù di tutto ciò quindi, ho deciso di regalarmi due momenti particolari quest'estate, che si stanno avvicinando e che non vedo l'ora arrivino.
Il primo è fra sei giorni:


Non credo che tutti li conoscano: THE STONE ROSES!!!
Sono uno dei gruppi preferiti della mia adoloscenza. Il primo e preferito in assoluto erano THE SMITHS.
Gli Stone Roses si erano sciolti anni fa e ora si sono riuniti per un world tour che è andato esaurito già dai primi giorni di prevendita.


L'unica data italiana è a Milano (per fortuna) all'Arena Civica il 17 luglio, cioè martedì prossimo. Dal vivo li ho visti un'unica volta, sempre a Milano, un trillione di anni fa. Al tempo ero appena tornata dal mio soggiorno di quasi 4 anni in Inghilterra, per lo più a Manchester, che è anche la città natale degli Stone Roses.

(questa è una foto di taaanti anni fa, ora sono un po' diversi ... ;-)

 Allora suonavano in un piccolo locale, e io attendevo l'apertura delle porte indossando la mia "Manchester North of England" t-shirt. Questa maglietta era molto popolare in quel periodo a Manchester, ma naturalmente era sconosciuta in Italia, per cui uno dei tecnici mi notò e ne parlò alla band. Così, mi invitarono ad entrare e assistetti alle prove prima del concerto. Ma non solo, poiché avevo fatto la conoscenza della band e mi ritrovai naturalmente in prima fila, fui nominata seduta stante traduttrice e interprete ufficiale della serata. Durante il concerto Ian Brown, il cantante, mi diceva quello che voleva comunicare al pubblico, e io lo traducevo. Inutile dire come mi sono sentita in quei momenti :-)
Per chi volesse approfondire, ecco i links ad alcune delle canzoni degli Stone Roses, tra le mie preferite:












La maglietta "Manchester north of England" ce l'ho ancora, che dite, la indosso per il concerto? ;-)


Il secondo evento dell'estate si svolgerà a Firenze, così finalmente avrò l'occasione di vedere questa bellissima città (essì, lo ammetto, non sono mai stata a Firenze). Si tratterà solo di un giorno e un pernottamento, ma cercherò di vedere tutto il possibile. Ma torniamo all'evento: Roberto Benigni legge e commenta alcuni tra i canti meno conosciuti dell'Inferno di Dante, in piazza della Signoria! Ho già i brividi a pensarci! Nella "mia" serata sarà il XII canto. Questo evento sarà condiviso col Cicci e una coppia di amici-amici, la Sabi e Emi.
A voi piace la Divina Commedia? A me tantissimo, è stato uno dei primi, forse il primissimo argomento che abbiamo trovato in comune io e il mio Cicci. Io la conosco poco, solo alcuni canti, e una delle tantissime cose che mi piacerebbe trovare il tempo di fare è quella di studiarla tutta per bene, magari quando sarò vecchia e in pensione. Ma secondo gli ultimi calcoli andrò in pensione tra 21 anni, più vicina ai 70 che no ... lasciamo perdere và, e lasciamoci in bellezza pensando ai due eventi che mi aspettano e che non mancherò di commentare in post futuri. Sono stanca e non mi viene una "chiusura" più bella, quindi buona notte, a presto!

lunedì 2 luglio 2012

Il quadretto dove lo metto?

Rieccomi! Vi avevo lasciato dicendo che Italia – Germania non me la volevo perdere, vi ritrovo volendo non aver mai visto Spagna – Italia. Ma vabbè, pazienza, sarà per la prossima volta.
Grazie all’aiuto del Cicci e alle meraviglie della tecnica (ma come facevamo prima senza internet????) sono riuscita ad avere le fotografie che stanno nella macchina che sta a 100 km da me.

Come anticipato, volevo proseguire parlando dei due quadretti del post precedente, e più precisamente della loro collocazione. In verità i quadretti sarebbero tre. Il terzo non è altro che il classico poster “Keep calm and carry on” nella classicissima versione scritta bianca/sfondo rosso, versione 50 x 40 cm.


Il posto dove vorrei appenderli è questo:
Qui è nella versione “prima”, ora invece è così:

Ok, ho cambiato solo la fodera della poltrona e ho aggiunto le tendine a righine bianche e rosse alle finestre. Però fa un altro effetto, no?
Ecco, vorrei metterli sui muri alle spalle della poltrona: sopra il calorifero e al posto di quel quadro grande con l’ombrellone bianco su sfondo azzurro. Ma come li sistemo?
L’intenzione era di metterli tutti e tre sulla parete dove ora c’è il quadro, magari keep calm da solo sulla destra e gli altri due a fianco, uno sopra e uno sotto, in verticale. Il motivo è che sopra il calorifero in verità vorrei mettere una mensolina. Però, che mensolina? Il modello mi è chiaro (tipo quella di queste foto, sagomata, con dei ganci sotto)


 (immagini tratte dal web - quest'ultima in particolare sono sicura di averla presa da un blog che seguo ma non ricordo quale - mi scuso in anticipo con l'eventuale proprietaria!)
ma in legno (ciliegio) come i mobili o color panna shabbato come le ante della cucina e il tavolino a fianco della poltrona?
E comunque, visto che per ora la mensolina non ce l’ho, potrei anche mettere keep calm sopra il calorifero e i due quadretti uno a fianco all’altro sull’altra parete al posto del quadro azzurro.
Che ne dite??? Idee???
E un’altra cosa. Il poster Keep calm è appunto un poster, in carta … da poster, avete presente, no? Quella carta sostenuta e un po’ lucida. Non mi piace però quell’effetto appunto lucido, e non voglio neppure metterlo sottovetro. Chi conosce qualche tecnica per farlo diventare un po’ più simile a un quadro? Che so, tipo magari incollarlo a una tela da pittore come se fosse un decoupage, con tanti begli strati di colla sopra ….??? Alla peggio, se mi devo adattare a una cornice, quale cornice? Di che colore?


Per farla breve, riassumo qui tutte le domande:
Come trasformare il poster keep calm in un qualcosa di più simile a un quadro su tela?
In alternativa, quale cornice?
Dove appendere keep calm e i due quadretti quadrati? Sulla stessa parete o uno sopra il calorifero e gli altri due sopra la poltrona?
Quale mensolina mettere sopra il calorifero (quando sarà il momento)?


                                  (la tovaglia nuova comprata insieme ai quadri)
                           (i cuscini ikea. Che dite? I colori si sposano bene tra loro mi pare, no?)
(ancora un insieme che mostra i colori che voglio adottare in tutto l'ambiente)
Dovrei anche imbiancare con un giallo più tenue, ma questo lavoro non è previsto per almeno i prossimi due anni.
E poi … voglio cambiare anche la copertura del divano, e anche qui volevo un vostro parere, ma non voglio abusare del vostro tempo e delle vostre idee, ve ne parlerò un’altra volta.
Allora, mi date una mano? I miei quadretti reclamano, sono stufi di stare in scatola, vogliono essere messi in mostra, ma ho bisogno di consigli. Non siate timide, dite la vostra!
Grazie :-)