E dopo i fasti e le libagioni del genetliaco teenageriano, torniamo ad occuparci di fai da te. Come anticipato nel penultimo post, le creazioni in legno in realtà erano due, anche se si tratta in entrambi i casi di appendini. Il primo, Pinocchio, era destinato alla cucina, ma ne avevo bisogno di un altro, un po’ più piccolo, per la mia camera da letto. Vi presento quindi il fratellino di Pinocchio. Anche lui proviene dalla scala a pioli ma durante le operazioni di smantellamento è stato parecchio danneggiato. Eccolo qui, appoggiato a Pinocchio 1 pre-lavorazione.
La prima cosa da fare quindi è stata ricostruire tutte le parti di legno rovinate o addirittura mancanti, come per esempio tutti gli angoli. A me lo stucco!
Stavo per partire col lavoro e poi mi sono detta: perché non fare divertire un po’ anche Andrea? Ed eccolo qui, il mio bravo aiutante alle prese con legno e stucco.
L’ho lasciato lavorare in libertà ammucchiando tutto lo stucco che voleva, tanto poi andava rifinito. L’asciugatura completa quindi ha richiesto alcuni giorni, ma tanto non avevo fretta. Sono passata poi alla fase rifinitura, e vai di carta vetrata!
Sono rimaste qua e là ancora delle piccole imperfezioni ma va bene così, deve avere l’aspetto di un oggetto vecchio, non di design ultramoderno straperfetto satinato patinato industriale!
Il passo successivo è stata la stesura dello smalto marrone, un paio di mani.
Una volta asciutto, ho passato lo smalto avorio. Anche qui un paio di mani ma non accuratissime, qua e là si intravedeva ancora il colore più scuro sotto.
Su suggerimento della bravissima signora del colorificio, ho passato leggermente la carta vetrata fine quando era QUASI asciutto, in modo da dargli un effetto “graffiato”, togliendo qua e là lo strato di vernice chiara per lasciare intravedere quella scura sottostante.
Infine, i soliti gancetti sul retro per appenderlo al mobile
e sul davanti altri due ganci per appendere i vestiti, diversi però da quelli di Pinocchio 1.
Ed eccolo nella sua collocazione in camera da letto:
E per il momento è tutto per quanto riguarda il “fai da te”. Magari vi mostrerò lo specchio che avevo “shabbizzato” l’anno scorso, ma senza aver fatto foto del prima, aimè!
E dopo tutta ‘sta fatica? Mi sono meritata una bella tazza di tè alla vaniglia, una fetta di pane fatto in casa da me medesima con marmellata di pesche e una fettina di torta paradiso con crema e copertura di pasta di zucchero, sempre fatta da me medesima, con ricetta presa dal sito di Diana “Apple Pie”. Cheers!
PS Non siate troppo dure con la mia creatura, è già difficile per me essere l’unica incapace in una famiglia di abilissimi creativi!
Troppo dure??? Perchè troppo dure??? E' bellissimo!!!! Mi piace un sacco!!! Sei stata bravissima!!!!
RispondiElimina:-D
http://ciccisnestandgarden.blogspot.it/
Grazie cara, l'ho scritto apposta per farmi sommergere dai complimenti!!!! ;-)))
RispondiEliminaSilv.
appassionata del faidate anche io, sono l'uomo di casa, quella che si inventa e ripara tutto. questo mi piace e mi serve, mi cimenterò
RispondiEliminanuova follower http://cocoelistrione.blogspot.it/
Ciao E.E., che piacere leggerti. Grazie per la tua visita e fidati, se l'ho fatto io, può farlo chiunque. Poi se ti va facci vedere la tua opera finita. Ciao!
RispondiEliminaSilvana
Vavuccia, perdonami ma io più che il DIY ammiro le tue prodezze in cucina! Complimenti, fanno venire l'acquolina in bocca anche in foto :)
RispondiEliminaMa la glassa nella ricetta di Diana non c'è: come l'hai fatta?
Bacioni e buon w-e,
tua aff.ma :-P B.
Ciao cara!!! La glassa è la parte più semplice: è un panetto di pasta di zucchero già pronta tirato col mattarello. Devi sapere che ho mandato Andrea a comprare lo zucchero a velo, lui non l'ha trovato ma è tornato con questo panetto ;-) così per non deluderlo ho deciso di rivestire la torta. Un bacione! Silv.
RispondiElimina